Certo che brutta è brutta! A vederla e a leggere il nome del produttore verrebbe in mente il famoso amaro medicinale dei caroselli di gioventù piuttosto che un buon vino. E se pensate che è stata appena rinnovata rispetto alla precedente versione che, quanto a scarsa attrattiva, non era da meno, c'è da chiedersi perché il designer avesse intenzioni tanto malevole. Si, sto parlando dell'etichetta, ovviamente, cioè dell'abito... perché il monaco, invece, è di ben altra pasta e meriterebbe un vestito migliore. Potremmo indire un concorso fra noi per disegnargliene uno gratis, che dite?
Ma veniamo a noi. Il nostro monachello me lo sono stappato su un bell'abbacchio al forno e ha fatto decisamente un'ottima figura. Tra l'altro, particolare da non dimenticare, fa parte di diritto della categoria degli "infrasettimanali", i vini economici di qualità, essendo venduto a 7€.
Ha un bel colore di perfetto rubino, senza toni violacei o aranciati... rubino e basta, bello trasparente, mette allegria. Gli archetti sono di media ampiezza e non molto densi, il profumo vibra tutto su note eteree e di ciliegia con un che di erbaceo ben pronunciato che è proprio del cesanese. Al gusto è abbastanza morbido e quasi abboccato (sfumatura dolce) e, per un vino di questa fascia di prezzo, decisamente armonico. Il finale non è lunghissimo e sfuma in una nota leggermente smaltata. Nel complesso, uno degli infrasettimanali più riusciti, un vino che potete propinare a ospiti non esperti come qualcosa di maggior valore... purché prima provvediate a rimediare un'etichetta posticcia che vada a sostituire quel vessillo da rimanenza di discount!
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