Devo dire che è stato un pomeriggio di scelte davvero difficili, sono andata a Testaccio dal mio salumiere preferito, Volpetti, e mi sono trovata davanti allo spettacolo in foto. Un signore gentilissimo mi saluta cordialmente: "Buongiorno" e con un cenno del capo mi invita a proseguire. Io rispondo semplicemente: "Salame!" e lui "E che j'ho fatto? J'ho detto solo bongiorno e lei me dà subito der salame?". Sorridiamo entrambi e passiamo a esaminare la mercanzia. La prima proposta non può che essere la corallina, pezzo tipico e irrinunciabile della classica colazione pasquale romana. La si riconosce molto facilmente dai grossi pezzi di grasso inclusi nella grana. "Ok, vada per la corallina", ma non gli do nemmeno il tempo di tagliarla che mi ricordo della missione affidatami direttamente dal coro delle foodine: "Mi raccomando, mamma, il salame spagnolo alla paprika". E allora vai col Chorizo Joselito, un salame fatto con i pezzi nobili del maiale, spalla, filetto e guanciale di suino iberico di bellota (allevato brado a ghiande), aromatizzato alla paprika e insaccato in budello naturale.
A quel punto interviene il signor Pesce che chiede un salame più magro - ancora si illude di poter usare la parola magro nella stessa frase di quella salame - e ci propongono del salame aquilano originario del capoluogo abruzzese, a grana fine e ben stagionato. Ma con tutto quel ben di Dio a portata di mano come riuscire a fermarsi? Il commesso conosce il suo mestiere e ci fa assaggiare una finocchiona, ottima, e un salame misto di cinghiale e maiale. Vince il duello quest'ultimo, più morbido e più saporito. Ma il signor Pesce non è ancora soddisfatto e riporta all'attenzione la soppressata calabra che poco prima avevo scartato senza troppe cerimonie, più che altro perché il peperoncino non va d'accordo con le foodine. Alla fine la prendiamo, argomento vincente "Se non piace alle bambine, almeno ne abbiamo una porzione assicurata".
Fine della spesa in salumi. Corallina? Alla fine ce la siamo dimenticata.
Per la Pizza al Formaggio il discorso è brevissimo, bastano due parole, Gabriele Bonci, e un indirizzo, Via Trionfale 36, Roma.
E' in assoluto la mia pizza preferita perché, a differenza di tutte le altre, ha quei pezzi di formaggio che ti si sciolgono in bocca provocando quell'esplosione di sapore che ti manda in estasi. Esilarante la tecnica con cui inserisce il formaggio nella pizza: ne conficca delle stecche nell'impasto e lascia che questo le racchiuda lievitandoci attorno!
Vi lascio il video in cui lo stesso Bonci ci svela la sua arte...
...e domani tutti in enoteca per il vino!
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