sabato 18 luglio 2015

Bianchi per tutti i palati: Nicolino Illuminati, Cococciola Tenuta Ulisse, Pecorino Colle Civetta Pasetti

Come vi dicevo, per accompagnare la cena del genetliaco del nonno, il vino l'ho portato da casa. Per accontentare un po' tutti, nonne, signore, signori e mariti, ho scelto tre bianchi di livello e gusto completamente diversi. Andiamo con ordine.


Qui siamo alla base della base dei bianchi da pesce. Il vino giusto per la bisnonna, abituata al vino leggero e frizzantino. Nicolino è un simpatico bianco economico e gradevole, ben fatto per il suo prezzo, ma senza pretese. Un Tavernello anabolizzato? Mix di uve locali d'Abruzzo, trebbiano e passerina, e d'altra origine, garganega e riesling, lavorate con fermentazione in autoclave. Ha un colore paglierino chiaro con riflessi verdognoli e un perlage leggero. Il profumo è semplice e non troppo intenso, leggermente floreale e ha un gusto fresco e lineare. Buono per un semplice aperitivo. 75/100 e 6,50 € in enoteca.



Il prezzo non sale molto, siamo un po' sotto i 10€, ma parliamo di tutto un altro livello. Questo è un vino che mi è piaciuto davvero. La cococciola è un uvaggio autoctono, tra quelli che ormai è di moda riscoprire per la vinificazione in purezza e che spesso danno risultati interessanti come nel caso di questo prodotto della giovane azienda Tenuta Ulisse, inserito nella serie Unico. Me lo hanno consigliato come un vino dai profumi fragranti e, in effetti, mi ha stupito proprio per quelli. Colore paglierino-verdognolo carico, ha un profumo intenso di frutta, note ben colorate di pompelmo, lime e frutto della passione... un naso che sorpende in un vino di questo livello. E le stesse note si ripresentano al gusto, con una buona complessità, giusta armonia e sufficiente persistenza. Un bel vino, adatto a esaltare con i suoi aromi agrumati e esotici i semplici crudi di pesce, ma anche antipasti di pesce tradizionali  o linguine allo scoglio. Un buon acquisto e un autoctono da provare. Consigliato. 85/100.



3. Pecorino Colline Pescaresi IGT 2013 Colle Civetta - Pasetti

E per finire in bellezza e competere con la bella e succulenta pescatrice in umido con le patate, nonchè compiacere un marito in cerca di qualcosa di serio da bere, ho scelto questa selezione di pecorino, dell'azienda Pasetti. Il pecorino, in Abruzzo, è forse l'esempio più noto e più riuscito di quello che si diceva sopra, la moda della riscoperta di vitigni locali. Praticamente ignoto ai più fino a una decina d'anni fa, ormai ne offrono quasi tutte le aziende vinicole della regione e è largamente presente nelle carte dei vini di locali e ristoranti, con risultati molto, molto variabili da prodotto a prodotto. Il Colle Civetta è un vino di pregio, ben fatto. Le uve coltivate nel territorio di Pescosansonesco, collinare e ricco di argilla e calcare, trascinano nel vino una bellissima mineralità che amplifica e esalta il carattere fresco e erbaceo proprio del vitigno. Il vino ha un colore d'un oro medio, con bei riflessi e bella trasparenza. Più denso e alcolico della Cococciola, ha un profumo vivo di erba e fieno tagliato, leggerissimi lieviti, note di frutta gialla. Assaggiato, mette in mostra ancora aromi erbacei e viva mineralità, freschezza e scatto, ma con un bel finale che si stempera in una nota più dolce. Una bella armonia, che mi è piaciuta. Perfetto, come dicevo, sulla pescatrice in guazzetto. Circa 12-13€ in enoteca e 85/100 anche per lui.


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