giovedì 23 giugno 2016

Principio: Il Ciliegiolo 2015 di Camillo



Camillo, che poi è Antonio. Vi ho raccontato poco tempo fa del Morellino di Scansano prodotto da Antonio Camillo e vi avevo promesso un parere sul Ciliegiolo, il vino per cui è più noto.  Sembra che il ciliegiolo sia un clone del sangiovese o forse un vitigno importato da altrove, ma fino a tempi molto recenti non veniva utilizzato in purezza. La coltivazione del ciliegiolo non era vastissima e oggi è ridotta a qualche migliaio di ettari, soprattutto in Maremma e in Umbria. Uva che dà vini dal corpo non troppo sviluppato, più apprezzata per gli aromi che le hanno meritato il nome e per la finezza, di coltivazione non troppo facile e generosa, veniva utilizzata per donare queste caratteristiche a uvaggi di maggiore struttura ma meno dotati di leggerezza e eleganza delle fragranze. Oggi, tutta una serie di produttori che ha creduto nelle potenzialità del ciliegiolo, lo vinifica in purezza con risultati degni di nota. Per le caratteristiche dell'uva che vi ho descritte, in genere non sono vini per sontuose portate di carne. Più vicini, invece, agli abbinamenti meno impegnativi con primi piatti di buona complessità e carni in preparazioni più semplici. Ho acquistato il Ciliegiolo di Antonio Camillo per accompagnare un piatto di straccetti di manzo con rucola e pomodorini, con i quali ha egregiamente diviso la mia tavola. Vino dal colore purpureo, non molto trasparente, mostra archetti abbastanza stretti sul vetro, a testimonianza di un corpo che comunque c'è. Spande un profumo giovanile di frutta, ciliegia in prevalenza, nel quale compare una leggerissima sfumatura di pane, di focaccia, un ricordo di lieviti piuttosto inconsueto in un rosso. Per il resto è un aroma non troppo complesso, leggermente vinoso a tratti. Si presenta abbastanza morbido al palato, di corpo medio-leggero e con un gusto semplice con note di marmellata di visciole che termina in un finale più secco e leggermente ammandorlato. Le caratteristiche principali? Fruttato, pulito, profumato ma un po' essenziale al gusto, facile e molto bevibile. 82/100 e potete trovarlo in enoteca a circa 10€. Se non lo conoscete, un vino da provare, in una delle edizioni più tipiche e note.

mercoledì 22 giugno 2016

Profumi isolani: Sicilia D.O.C. Alastro 2015 Planeta


Planeta non ha bisogno di presentazioni. Una cantina che tutti conoscono, una delle più grandi e note di Sicilia, una le cui bottiglie si trovano ovunque, dalla grande distribuzione alle enoteche. Non mi capita spesso di scegliere vini Planeta perché in genere mi piace provare produzioni dalla diffusione più ridotta, ma questa volta sono state le mie figlie a fare acquisti per me, domandando di un vino da abbinare a una tagliata di tonno preparata con pomodorini, olive e capperi, e sono tornate con l'Alastro, un blend di grecanico, grillo e sauvignon blanc. È un vino che avevo già assaggiato in passato ma che non ricordavo così gradevole. Ha un colore molto scarico, trasparentissimo, di un oro translucido che trae un po' in inganno, perché il profumo non è affatto incolore. Anzi. Al naso è molto ampio e intenso per un vino della sua fascia di prezzo, mi ha sorpreso. Si avvertono con gran decisione le note di agrumi e lieviti, è molto floreale con note piacevoli d'anice e ginestra e lascia presentire, già nell'aroma che diffonde appena stappato e mentre viene versato, una bella mineralità, un senso di pietra scaldata dal sole.
Lo bevi e ti piace, fresco e amarognolo ma con una certa rotondità di pane e agrumi che prosegue lunga e aromatica. Un vino la cui particolarità è proprio nei profumi, eleganti e ben strutturati, ma soprattutto intensissimi, grazie all'aromaticità delle uve sfruttata con sapienza. 85/100 e solo 9,50€. Una scelta di cui non pentirsi.

mercoledì 15 giugno 2016

Lo scatto: Morellino di Scansano D.O.C.G. 2014 Antonio Camillo






Lui è uno dei signori del ciliegiolo. Antonio Camillo, un tempo figura chiave dell'azienda Poggio Argentiera che di questo vitigno minore ha fatto una produzione di successo, da qualche anno vinifica e vende a suo nome. E non solo ciliegiolo, ma vini tipici di Maremma, scegliendo terre e vigne con l'attenzione e la passione di chi le frequenta da sempre.
Del suo Ciliegiolo, che mi capita spesso di bere con piacere, vi parlerò un'altra volta. Oggi vi racconto del suo Morellino che invece ho assaggiato per la prima volta. Il morellino, che è un clone del sangiovese tipico del Grossetano, dà in genere vini abbastanza scattanti, non troppo corposi ma abbastanza fini, gradevoli e diretti.  Uno dei miei preferiti e piuttosto noti è quello di Le Pupille che negli anni non mi ha mai deluso, ma questo di Camillo tiene benissimo il passo.
Nel bicchiere si mostra di un bel colore rubino, trasparente e che tende al rosa nell'unghia. È piuttosto tipico per densità non eccessiva e per il profumo floreale e vivace, con note di rosa e spunti di geranio sulla base dominante di ciliegia. Un aroma non troppo complesso, ma molto vivo. Al palato dimostra una grande freschezza, una buona acidità e molto scatto, sviluppando le sensazioni di frutta e fiori già percepite aspirandone il profumo. È un vino pulito e asciutto, con un tannino secco e amarognolo di buona persistenza, un vino adatto a piatti semplici e dai sapori netti, alle zuppe e alle carni della cucina toscana di origini popolari. Direi 83/100, un buon risultato per i suoi 10€.

giovedì 2 giugno 2016

Girelle in sfoglia senza gflutine di patate, wurstel e provola.










Ingredienti

un rotolo di pasta sfoglia senza glutine
500g di patate
3 wurstel biologici
100g di provola affumicata
50g di parmigiano
un tuorlo per spennellare
per la besciamella:
10 g di farina di riso
10g di burro
120 ml di latte

Ecco a voi un'altra idea di torta rustica da realizzare con un rotolo di pasta sfoglia senza glutine. 
Utilissima in caso di feste e aperitivi, facile da realizzare e comodissima da trasportare, elemento da non trascurare per noi celiaci che spesso dobbiamo unirci ai party dei nostri amici con il cestino della merenda.














Lavate le patate e lessatele, nel mentre preparate la besciamella.

Besciamella:
Fate sciogliere il burro
Unite la farina mescolando con un cucchiaio di legno fino ad amalgamare bene i due ingredienti.
Versate il latte bollente poco alla volta senza mai smettere di mescolare. Non versate mai altro latte se il precedente non è stato completamente assorbito.
Continuate fino a che il latte non è terminato.
Aggiungete un pizzico di sale.

Schiacciate bene le patate, salate leggermente ed unite la besciamella e il parmigiano.
Stendete il composto sul disco di pasta sfoglia aperto sopra un foglio di carta da forno bagnato e strizzato.
Riducete a bastoncini i wurstel e la provola e distribuiteli uniformemente sull'impasto (vd. striscia fotografica).
Arrotolate il tutto aiutandovi con la carta da forno e utilizzatela per incartare il rotolo come una caramella che metterete nel freezer per 30 minuti.
Togliete il rotolo fuori dal congelatore, spennellatene tutta la superficie con il tuorlo d'uovo e tagliatelo a fette di 1cm di spessore.
Disponete le vostre girelle di sfoglia su una teglia foderata con carta da forno bagnata.
Infornate a 220° per 25 minuti.
Sfornate e gustate. Ottime anche fredde.
Buon appetito!