giovedì 27 agosto 2015

Il vino degli dei - Primitivo di Manduria D.O.C. Es 2012 Gianfranco Fino




Che dire? Il vino che ho amato di più tra tutti quelli che ho bevuto. Dalla prima annata, quella 2004, quando nessuno lo conosceva ancora, mi è subito sembrato un gigante. In tutte le annate successive si è affinato, è migliorato, è cresciuto. Parlarne bene oggi, dopo che è stato più volte considerato il miglior vino d'Italia nelle classifiche della stampa specializzata  e uno dei grandi vini al mondo da Wine Spectator, sarebbe pleonastico. Non per me che l'ho sempre adorato, dalla nascita.
Questa annata ha un colore rubino-porpora molto intenso, quasi impenetrabile, con un'unghia violacea che ci ricorda che avremmo potuto, in altre occasioni, attendere ancora qualche anno a aprirlo. Gli archetti sono strettissimi, dimostrano tutta la potenza e la densità dei suoi 16,5°.

Il profumo contiene un universo, per complessità, avvolgenza, forza: ciliegia, amarena, spezie, cacao, caffè e liquirizia, in un vero e proprio effluvio che inebria come un incenso. E quando lo si beve, non delude neppure un po', anzi cresce ancora. Profondo e complesso, morbido e e potente, ti conquista tutti i sensi e ti lascia in un finale lunghissimo, pulito e con  dentro tutta la forza del sole del Sud e la dolcezza dei più bei tramonti marini. Davvero un vino da meditazione. Impressiona come non lasci il passo a niente, nessun sapore dei cibi può turbarlo. L'ho provato, così, per gioco, anche sulle portate meno adatte e vi assicuro che non ne riuscite a alterare troppo il gusto neppure dopo una forchettata di cipolle in agrodolce: davvero impressionante! Accompagna benissimo i formaggi e le carni, ma ha una piacevolezza e una bevibilità totali nonostante il vigore, è un titano gentile. In altre occasioni, a casa, ho avuto modo di provarne un sorso persino sul cioccolato fondente e, anche in quel caso, è una esperienza sensoriale memorabile. Ok, basta, vi ho annoiati. Ma, se un solo vino potesse esistere al mondo, vorrei fosse questo e da quando l'ho conosciuto ho immaginato che il coppiere dell'Olimpo dovesse servire qualcosa di simile ai suoi augusti signori. Il costo, be' inutile parlarne, il voto, dato da me, non può esser meno di esagerati 98/100. L'amore è amore...

...e, nel bicchiere, solo il ricordo...

3 commenti:

  1. Un grande vino italiano che è migliorato di anno in anno. Forza, potenza ed eleganza insieme, grande il vitigno primitivo e grandi gli uomini che lo portano a noi racchiuso in una bottiglia in queste condizioni. Orgoglioso di essere stato tra i primi in Italia ad averlo apprezzato e scritto
    Roberto Gatti
    www.winetaste. it

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  2. Sono felice di aver condiviso con un esperto quel primo parere ancora non influenzato da nulla. Da allora ho assaggiato molti vini e ho imparato molto, ma l'amore per l'Es è rimasto intatto.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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