sabato 29 agosto 2015

Un vecchio castello... tutto da bere: Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane D.O.C.G. Castellum Vetus 2008 Centorame


Con il vino di oggi terminiamo, almeno per un po', le degustazioni abruzzesi. Quando torno a Roma di Abruzzo ne bevo davvero poco, visto che durante l'estate mi dedico quasi esclusivamente all'enologia di quella regione. Il Castellum Vetus è stato il buon compagno della mia ultima cena a base di arrosticini e formaggi in quel di Pescara. L'ho scelto perché i primi temporali estivi avevano abbassato parecchio la temperatura delle notti e mi sentivo pronta a tornare su un rosso di buon corpo dopo gli esperimenti con i rosati più freschi. Un'anteprima dei bicchieri d'autunno, insomma. 
Con il vecchio castello della zona nell'etichetta dal sapore antico, il Castellum Vetus è un montepulciano in purezza dallo stile piuttosto classico, pur essendo il rampollo di una giovane azienda enologica di Casoli d'Atri, attiva nella produzione di poche varietà di vini solo dal 2002. Fino a quell'anno, l'azienda agricola Centorame,  da generazioni impegnata nella coltivazione di olivi, vigne e frutteti, conferiva le proprie uve a un consorzio locale. Nella nuova attività di produzione di vini in bottiglia, il Castellum Vetus rappresenta il prodotto di punta.
È un vino dall'aspetto austero, rosso rubino intenso e compatto, quasi impenetrabile, denso e con archi stretti nel calice. Al naso è piuttosto complesso, con note principali di ciliegia e amarena accompagnate da pepe nero, spezie e sentori di cuoio in finale. Si sente il passaggio in botti di rovere che però non snatura le caratteristiche proprie dell'uva. Al palato è altrettanto austero, piacevolmente caldo e secco negli stessi aromi avvertiti aspirandone il profumo. Il finale è piuttosto lungo, con tannini ben temperati ma vivi e un retronaso ammandorlato. Insomma, tiene fede al suo nome, concede poco alla morbidezza: non blandisce come un cortigiano ma rincuora virile, come farebbe un commilitone sugli spalti del vecchio castello, ha un gusto antico da sala d'armi. È molto buono ma poco "piacione", non è vino per tutti, ma se piace il genere (come a me), è ottimo. Per capirci, è molto diverso - parlo di genere, non di valori, che sono su tutt'altra scala - dall'Es, quello è opulento, questo marziale: bel vino per chi ama forza e decisione nel bicchiere. Io l'ho trovato a 15€ in enoteca, a Pescara, ma credo sia un prezzo tra i più bassi in circolazione per questa bottiglia. Un bel punteggio di 87/100, lo merita tutto.  

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