mercoledì 17 giugno 2015

Atto unico - Aglianico del Vulture Basilicata I.g.T. L'Atto 2012 Cantine del Notaio


Cantine del Notaio non ha bisogno di presentazioni tra gli amanti del vino: è una delle più antiche e belle realtà della viticultura in Basilicata, che produce vini di caratura e classe, alcuni di nome e livello piuttosto elevati. Io la apprezzo da tempo anche per questo piccolo gioiellino, un vino "base" che è già un gran vino. Tutti i vini del Notaio hanno nomi legati a quella professione, ma ricordo che il proprietario disse scherzando, in una qualche intervista, che non avrebbe mai prodotto un Compromesso. E infatti, neppure L'Atto, anche se vino più semplice e economico dei fratelli maggiori (Il Repertorio, La Firma), è un compromesso. La qualità della casa si ritrova tutta e l'aglianico esprime il suo carattere migliore, affinato nel legno dei tonneaux di rovere, anche in questa edizione in sedicesimo. Ne ho stappata una bottiglia proprio un paio di giorni fa, per accompagnare una fiorentina e, come sempre, si è confermata un'ottima scelta. Ha un colore di perfetto rubino, di media trasparenza, e è piuttosto denso nel bicchiere. L'aroma è intenso, di ciliegia matura e di visciole, portato su una nota alcolica evidente e strutturata, ma termina in un originale spunto di spezie dominato da una punta di pepe bianco. All'assaggio, mostra un buon equilibrio tra freschezza e morbidezza, non ha una complessità generosissima, ma si ritrovano tutte le piacevoli sensazioni di frutta e spezie.  Termina piuttosto breve con un tannino asciutto ma piacevole, perfetto sulla semplice succulenza di una bistecca al sangue. Pur facendo legno, non è un vino addomesticato e mantiene tutta la nobile austerità del vitigno. A me piace sempre molto, costa solo 10€ in enoteca e li vale tutti, ma proprio tutti. Se non siete stati voi a spenderli, potreste dubitare di un prezzo così modesto mentre ve lo gustate. 85/100, in questa annata.

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