Non so proprio perché il marketing di Montalbera abbia ingaggiato una guerra con gli apostrofi, ma i creativi, si sa, amano farsi chiamare creativi proprio perché distruggono. Quelli di Montalbera hanno deciso di disintegrare l'apostrofo, roba vecchia, che sta là ma non si sente. Un orpello, insomma, inadatto a vini eleganti nei quali si deve sentire tutto e solo quello che c'è. Forse è così, a giudicare dal contenuto delle bottiglie, che va interpretata la scelta grammaticale. Sia come sia, i loro vini mi piacciono molto. Il Ruché Laccento si è guadagnato senza difficoltà uno dei miei migliori giudizi e rimane un indimenticabile. La Barbera Superiore Lequilibrio di oggi promette altrettanto.
Rubino tendente al granato, di trasparenza media e bella densità, si apre con un bel profumo ampio e elegante di ciliegia e mora, con note evidenti di spezie, cuoio e tabacco. Quando si assaggia stupisce: non è un vino lungo e protratto quanto il naso potrebbe far immaginare. Al contrario è rapido, scattante per acidità, pulito e molto elegante. Note di spezie, ancora di cuoio e tabacco e soprattutto di liquirizia esplodono veloci nella sorsata e chiudono senza strascichi con una trama tannica perfetta. Vino di classe e di fascino, una barbera non semplice per la complessità di aromi che offre, ma semplificata dal lavoro degli enologi che da un carattere di fondo austero e deciso traggono un prodotto che si beve con gradevole facilità. La bottiglia va via che è un piacere e può accompagnare con classe tanta della migliore cucina. Il mio punteggio di 89/100 non raggiunge però quello estremo di alcuni esperti, cui forse l'eliminazione dell'apostrofo fa un po' perdere l'equilibrio. 12€ ben spesi.
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