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venerdì 25 marzo 2016

Tenuta le Quinte - I rossi: Nasyr 2013 e Primula Lucis 2013

Tenuta le Quinte è un'azienda laziale di cui apprezzo da molti anni i bei bianchi, ottenuti con cura da vitigni locali. Uno per tutti, il piuttosto noto, nel Lazio, Virtù Romane, il miglior Montecompatri che mi è capitato di apprezzare finora, un vino dall'ottimo rapporto qualità/prezzo e dal profilo aromatico davvero particolare. Non ne conoscevo, però, i rossi e ho deciso di provare il Nasyr, ottenuto dall'internazionale vitigno syrah, e il Primula Lucis, che deriva invece dal lazialissimo cesanese.


Rubino, leggermente tendente al porpora, già il colore lo presenta come ancora po' giovane per essere stappato. È limpido, non troppo denso. Ha un naso intenso di mora e rosa in fioritura avanzata, spuntano spezie leggere, una punta di pepe e un ricordo di chiodo di garofano. Un aroma piacevole e spiccato che si trasforma in un gusto leggermente pungente, di ottima acidità e non troppo complesso, brusco e asciutto sulle stesse note di frutta e spezie con una aggiunta finale di liquerizia sulla astringenza decisa e un po' giovanile dei tannini. È un sorso rapido, una vivace frustata di gusto. Il vino continua a migliorare a distanza di ore dall'apertura della bottiglia, via via ammorbidendosi e aumentando di complessità aromatica. 84/100 - 10€ circa.






È un cesanese in purezza, dal colore rubino, appena appena tendente al granato. Media la trasparenza e così la densità nel vetro. L'aroma non è molto complesso, piuttosto semplice, note di ciliegia e amarena su una sensazione un po' vinosa e alcolica.  All'assaggio migliora. È freschissimo e molto amabile, ancora ciliegia e frutta rossa, sensazione alcolica e liquirizia dolce, molto pulito anche se non complesso e con la sfumatura erbacea, appena accennata, propria del vitigno. Non è un campione, ma non mi è dispiaciuto. Può dare anche belle soddisfazioni se abbinato al piatto giusto. Forse una coda alla vaccinara, come consiglia il produttore? Data la grande freschezza, dovrebbe uscirne un buon accoppiamento. Me ne ricorderò la prossima volta che la cucino. 82/100 per me e sempre 10€ circa in enoteca.


domenica 28 febbraio 2016

La bevibilità: Cortona D.O.C. Syrah Borgo 2013 - Tenimenti Luigi D'Alessandro



Un vino che va giù un po' troppo bene. La facilità non piace molto agli arcigni puristi della degustazione. Ma a tavola, alla fin fine, è un'altra cosa. Un vino che bevi di bicchiere in bicchiere senza esserne sopraffatto e che accompagna i cibi sempre piacevole fino alla fine è un buon amico. Così questo Cortona dalla bella azienda toscana Tenimenti Luigi D'Alessandro. Lavorazione più "leggera" per mantenere freschezza e fruttosità e un annetto di legno gentile rendono questo Syrah il compagno ideale di molta cucina. Nel bicchiere è scuro e denso, di un bel porpora intensissimo, e si apre al naso leggero e fruttato, con viola, rosa e spezie delicate a contendersi il profumo con una debole nota finale più cupa, quasi di cioccolato. Palato morbido e tondo, ma con una acidità comunque abbastanza viva, dove si ritrovano gli aromi percepiti al naso e, tuttavia, prende vita una sensazione di liquirizia che si addolcisce nel lungo finale. Vino che spicca per piacevolezza, grazioso più che elegante, con un bel finale appuntito da un tannino preciso. Vino conviviale, che renderà più piacevoli le vostre preparazioni gastronomiche, nel mio caso una bella fiamminga di funghi e carciofi ripieni. Un syrah che mi ha soddisfatto. 84/100 e circa 11€ in enoteca.

venerdì 22 gennaio 2016

Siciliani per scelta: Sicilia D.O.C Syrah 2013 Feudo Principi di Butera

Siciliani per scelta: il vitigno, syrah, e i produttori, la famiglia Zonin. L'uva ha trovato nella terra di Sicilia una delle zone italiane che maggiormente l'ha accolta e valorizzata, tanto che qualcuno ne sostiene addirittura l'origine locale. Zonin, signore della viticultura dei grandi numeri, ha scelto di rilevare, in Sicilia, territori e vigneti da destinare a una produzione più orientata al territorio e alla qualità. La  tenuta Feudo Principi di Butera è antica e bella, vasta per centinaia d'ettari di vigneti e sede di una rurale dimora d'epoca. Vini se ne producono tanti, ma io ne conosco pochi. Tra questi, sono già un paio di volte che scelgo questo Syrah in purezza, dal costo contenuto intorno ai 10€ e dal piacevole e particolare carattere. Il suo colore rubino, opaco e di buona densità, si accompagna a profumi abbastanza ampi ma non troppo complessi, le cui peculiarità, cioè quello che li distingue al di là del solito frutto, sono in una nota morbida di fiori appassiti e melograno e in un lontano ricordo di salsedine. Il gusto è ancora più individuale, al contempo morbido e amarognolo, una leggera sfumatura che mi fa pensare al radicchio, ma niente affatto spiacevole, anzi, e solo una lieve dolcezza ai lati del sorso. Un tannino veloce, preciso e secco chiude la sua prova. Non è un vino memorabile, ma ha un suo stile. A me piace molto sulla carne al sangue, dove la nota ammandorlata e il vivido tannino contrastano a puntino e rispettivamente la dolcezza e la sugosità dei succhi appena scottati dalla griglia. Su una fiorentina lo gusterete alla grande, tutte le sue caratteristiche ne usciranno esaltate e armonizzate. 83/100.